Ecco che fine fa un chiodo neanche tanto sottile (foto a sinistra).
Il chiodo riesce a scalfire il guscio il tanto che basta per creare l'invito per la punta del trapano, un trapano da 500 watt con puntaper legno o per ferro da 4 o 5 millimetri.
Armatevi di pazienza e soprattutto fatevi aiutare a tenere fermo l'uovo! Ricordatevi di pulire bene la punta del trapano (detta anche mecchia o saetta) da residui di precedenti forature, per evitare di farle cadere dentro l'uovo.
E tenete a portata di mano un panno per pulire la superficie dell'uovo dalla polvere e dai frammenti di uovo.
Ripetete la foratura deve essere in una posizione diametralmente opposta.
E adesso viene il bello... Pensate che l'uovo esca dal buco di sotto? Nient'affatto: se non si soffia (a meno che i buchi non siano particolarmente grandi) non esce proprio niente.
Ma un buco così piccolo non è disagevole solo per la fuoriuscita del contenuto dell'uovo: se albume e tuorlo non vengono miscelati bene il risultato è molto lontano dal classico uovo sbattuto.
Il secondo problema è che non ci si rende conto della quantità di liquido è presente nell'uovo e quindi si può drasticamente sottostimare la dimensione della padella. Il consiglio in questo caso è di raccogliere tutto in un recipiente, ad esempio un insalatiere capiente, nel quale miscelare bene tuorlo e albume. Con una massa da cuocere così grossa (e non ben miscelata) il risultato non è quello sperato.
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